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Ma cos’è la festa veneziana del bocolo?


Quale donna non si emoziona al regalo di un bocciolo di rosa rosso passione da parte del proprio amato?

Lo sapevi che questa romantica tradizione nasce a Venezia?

Ci sono due versioni una tragica e una più allegra ma entrambe sottolineano l’importanza dell’Amore.

Il 25 aprile giorno della festa del patrono di Venezia, l’evangelista Marco, i Veneziani rivivono un’antica tradizione. E’ usanza, infatti, regalare alla propria donna un bocciolo di rosa rossa in dialetto per l’appunto bòcolo. Le origini di questa usanza sono antichissime.

 

La tradizione poggia le sue radici sulla leggenda del Boccolo di San Marco dove si racconta dell’amore di due giovani, così forte e intenso da essere tramandato nella tradizione veneziana proprio con un fiore, il bòcolo.

La storia dice che, nella seconda metà del IX secolo, la figlia del Doge Orso I Partecipazio, Maria detta Vulcana perché aveva i capelli di un rosso fiammeggiante, amava ricambiata un giovane di umili origini, un certo Tancredi.

Il Doge di Venezia non avrebbe ovviamente approvato la loro unione, così la fanciulla consigliò all’amato di arruolarsi nelle truppe dell’imperatore Carlo Magno a combattere contro i mori di Spagna  per ottenere la gloria necessaria per aspirare alla sua mano. Il giovane si distinse valorosamente in guerra ma fu ferito mortalmente in un roseto.

Prima di morire però affidò all’amico Orlando un bocciolo tinto col il rosso del suo sangue perché lo consegnasse alla sua amata come estremo pegno d’amore. Il 25 aprile, il giorno dopo aver ricevuto da Orlando il messaggio d’amore dell’innamorato, Maria fu trovata morta nel suo letto con il bocciolo sul petto.

Ancora oggi si racconta che il fantasma di Maria, nel giorno di San Marco, il 25 aprile, si aggiri per Venezia, pallida presenza senza colore, se non per quel fiore rosso stretto al petto provata dalla morte del suo grande amore.

La tradizione della festa del Bocolo: storia di un amore a lieto fine

La Festa del Boccolo di Venezia ha però anche una versione meno tragica.  Questa parla di un amore a prima vista tra due giovani appartenenti a due rami nemici della stessa famiglia, i cui orti furono per lungo tempo divisi da un roseto senza fiori.

Questa pianta iniziò a rifiorire proprio il 25 aprile, di fronte allo sbocciare del nuovo amore. Quel roseto proveniva dal luogo di sepoltura di San Marco Evangelista e fu donato, molti anni prima, ad un marinaio della Giudecca di nome Basilio, antenato dei due giovani, quale premio per la sua partecipazione al trafugamento delle spoglie del Santo.  Proprio da questo roseto l’innamorato staccò un bocciolo che donò alla fanciulla, ripristinando così la pace tra le due famiglie.

Non so quale sia la versione che vi piace di più ma sempre di amore e passione si tratta e il simbolo è quel bocciolo di rosa rossa che viene regalato, ancor oggi, alla propria amata in segno d’Amore.

Alberta Bellussi

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