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Casanova: la storia di un seduttore.


 

Il Carnevale di Venezia del 2025 è dedicato ai 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova, ci sono molte feste, serate a tema.

Avventuriero, scrittore, alchimista, diplomatico, spia e soprattutto grande amatore.

Il nome di Giacomo Casanova ha attraversato i secoli rappresentando una filosofia di vita per molti aspiranti libertini. La sua vita amorosa a dir poco movimentata lo hanno reso famoso più delle sue opere letterarie. Il suo scritto più importante resta Histoire de ma vie (Storia della mia vita), in cui ha tramandato ai posteri il racconto di tutti i suoi viaggi, avventure, ma soprattutto incontri galanti con avvenenti donne.

Giacomo Girolamo Casanova nasce a Venezia il 2 aprile 1725. Suo padre Gaetano era un attore e ballerino parmigiano di remote origini spagnole. La madre, Zanetta Farussi, era un’attrice veneziana di successo, menzionata persino da Goldoni nelle sue memorie.

Rimasto orfano di padre a soli otto anni ed essendo la madre sempre in viaggio, Casanova viene allevato dalla nonna materna. È proprio in questi anni che cresce il suo interesse per le pratiche di magia. Infatti, la parente lo porta da una fattucchiera per guarirlo da diversi disturbi di salute.

A nove anni sarà mandato a Padova, dove rimane fino alla fine degli studi. Nel 1737 si iscrive all’università, laureandosi in Diritto. Terminati gli studi, Giacomo Casanova va a Corfù e a Costantinopoli. Rientra a Venezia nel 1742, dove ottiene un incarico presso l’avvocato Marco da Lezze. La morte della nonna Marzia Baldissera, sua guida dell’infanzia, lo destabilizza, tanto da farlo finire nel Forte di Sant’Andrea per condotta turbolenta.

Vaga dalla Calabria ad Ancona, dove le avventure amorose gli costano spesso rimproveri e cambi di datore di lavoro. Nel 1744 finisce in quarantena, dove intesse una relazione con una schiava greca, alloggiata nella camera sopra la sua. La sua condotta, aggravata delle sue posizioni di libertinaggio, gli vale la persecuzione degli inquisitori veneziani. Ottiene una condanna, alleggerita dalle sue amicizie nel patriziato, che forse ne agevola anche l’evasione. Dopo un primo tentativo fallito, attraverso un foro nel soffitto praticato da un compagno di reclusione, il frate Marino Balbi, esce dal tetto per rientrare nel palazzo e uscirne come un comune ospite rimasto intrappolato dopo l’orario di visita. Una gondola lo porta lontano e, nonostante questo, dà il via all’inseguimento. Fugge a Bolanzo, per poi dirigersi fino a Monaco di Baviera, Augusta, Strasburgo e Parigi, dove lo accoglie l’amico De Bernis. Nel corso della sua vita Casanova è riuscito a sedurre un numero incalcolabile di donne. Tra le tante avventure vissute, ce n’è una che risulta più curiosa anche rispetto alle altre. Durante il suo secondo soggiorno ad Ancona, Casanova conosce Bellino, dalla natura un po’ ambigua, da  lei ha anche un figlio illegittimo, Cesarino Lanti.

Il più grande amore della vita di Casanova è Henriette, una donna anticonformista e coraggiosa. Questo nome nasconde in realtà l’identità di una nobildonna di Aix-en-Provence, forse Adelaide de Gueidan. I due si incontrano durante il carnevale 1749, mentre lei sta fuggendo vestita da ufficiale, colpevole di aver abbandonato il tetto coniugale. I due trascorrono un infuocato periodo in fuga tra Parma e Roma, per poi incontrarsi in altre due occasioni in cui lei finge di non conoscerlo.

Il caso più clamoroso è quello che riguarda la relazione di Casanova con suor M.M. e i conseguenti rapporti con l’ambasciatore di Francia De Bernis. Dal punto di vista stilistico è uno dei momenti più intensi delle memorie. Il ritmo del racconto, serratissimo, e la tensione emotiva dei personaggi hanno fatto pensare che si tratti di un passaggio completamente inventato. Ma alcuni studiosi, pur non riuscendo a identificare la donna, lo hanno certificato come veritiero.

Dopo la sua fuga dai Piombi di Venezia, a Parigi conosce la marchesa d’Urfé, nobildonna ricchissima e stravagante, con la quale intrattiene una lunga relazione, spendendo in lungo e in largo il denaro che lei gli mette a disposizione. Nella sua biografia Casanova menziona molte avventure, alcune presumibilmente romanzate o addirittura inventate. Ma, tirando le somme, l’autore è arrivato a menzionare più di 120 donne sedotte. Per lui non era tanto il farle cadere, quanto la capacità e la volontà di amare veramente le donne che conquistava, insieme al piacere di essere ricambiato.

Alberta Bellussi

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