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Crostoi o galani?


I dolci del Carnevale in Veneto sono le fritole, le castagnole e i crostoli o galani.

Il mio ruolo di bambina nel fare i crostoli era trattare con la macchinetta la palla di pasta che mi passava la nonna. Agganciavo l’attrezzo al tavolo; inserivo il giusto innesto della manovella con il manico in legno, tipo quello delle corde da saltare; lei mi passava la pasta e mi diceva tirala due tre volte con i rulli larghi e poi sempre più sottili. Quasi come un mago appena la palla di pasta veniva fagocitata dalla macchina ne faceva uscire delle lunghe fasce di pasta che appoggiavo sopra una tovaglia cosparsa di farina 00 perché non si appiccicassero. Dopo aver sottoposto la pasta a gradi sempre più vicini dei rulli ne usciva una striscia sottilissima che la nonna con una piccola rondella tagliava a rettangoli, quasi tutti uguali, facendo, poi,   un taglio in mezzo che era il tocco del vero crostolo. Con i ritagli facevamo i croccantini con la buccia di arancia e limone arrotolata dentro che erano deliziosi.

Noi nella Sinistra Piave li chiamiamo crostoli ma si chiamano galani in veneziano, frappe, chiacchiere e molti altri nomi e sono fatti in tutto lo stivale.

La ricetta dei Costoli o Galani è molto più antica di quella delle frittelle: la sua origine risale ai tempi dei Romani che facevano nella Festa di Primavera, con lo stesso impasto usato per  le lasagne, preparavano dei dolci molto simili ai galani, fritti nel grasso di maiale e inzuccherati che chiamavano frictilia.

In realtà c’è una differenza nello spessore e nella forma tra crostoli, veneti, tipici della terraferma, e galani, veneziani, tipici di Venezia e laguna, ma l’impasto non cambia: i galani sono più sottili e la loro forma richiama quella dei nastri; i crostoli sono grossi rettangoli con la pasta più spessa.

 

500gr farina

100gr zucchero

50gr  burro

2 uova

un pò vino bianco

un pizzico di sale

buccia di limone grattugiata

un cucchiaio di rum o anice

olio per friggere

Zucchero a velo

Amalgamare in un impasto omogeneo tutti gli ingredienti, stando attenti a non creare grumi.

Stendere con il mattarello o la macchinetta della pasta, l’impasto fino ad ottenere una sfoglia sottile. Lasciarlo un po’riposare e poi, con l’aiuto di un mattarello, rendere la sfoglia il più sottile possibile. Tagliarla a rettangoli con delle piccole incisioni al centro e friggere i crostoli di carnevale in olio ben caldo. Scolarli su carta assorbente e spolverarli con zucchero a velo.

Alberta Bellussi

4 Comments

Mariateresa Trevisi
Reply 22 Gennaio 2019

Crostoli anche agli OLMO...... LA NONNA E LE ZIE, si davano parecchio da fare e a casa nel periodo di carnevale, non mancavano mai. 🤣

Linda Busato
Reply 23 Gennaio 2019

E se vuoi una versione “light” senza friggere, allora li puoi cuocere in forno. Questa è la versione moderna del 2000 ... hahaha!

Maria Grazia Patella
Reply 23 Gennaio 2019

Io non sono veneta..da noi a Ferrara si preparavano le frittelle con la farina-castagna. La parola"crostoli" (come anche radici e fasioi) l ho imparata qui. Sono buonissimi questi dolci ma non li ho mai fatti. Grazie per la ricetta..Mi ci proverò e..speriamo bene!

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